La storia di Stelle, Starlet e adorabili frattaglie (Mondadori) è già contenuta nel titolo.
Le stelle sono quelle Michelin che mancano alla Taverna Acquaviva del giovane Adelchi. Studi da avvocato, famiglia ricca e nobile alle spalle, passione folgorante per la cucina. Che all'inizio il padre Gian Canio non convidivide, salvo poi capire che "I cuochi, più elegantemente detti chef, sono oggi nella piramide sociale accanto non solo a filosofi, artisti, intellettuali, politici, giornalisti ma, addirittura, ai magistrati". Finanzia al figlio stage nelle migliori cucine del mondo, dove però, tra "diavolerie fumiganti azoto", "insalate di banana in acqua ghiacciata" e "marshmallow al parmigiano", Adelchi proprio non si trova. Torna così nel suo paese natale e lì apre una taverna dove prende piatti tradizionali, trovati nel libro della trisavola Alberta, e li rivisita secondo la formula "Nuova forma, antica ricetta".
I piatti sono buoni - almeno a detta dei protagonisti. Peccato che i critici delle guide gastronomiche fino alla Basilicata non arrivino. L'ambizioso Gian Canio, per far conquistare al figlio "le rosse preziose stelline", finisce per portare nel paesino lucano un carrozzone di starlet. Ex concorrenti del Grande Fratello, star hollywoodiane in disgrazia, attori e giornalisti: tutti ugualmente affamati di successo e visibilità. Le vicende scatenate da Gian Canio travolgono anche la locale sagra du gnumm’riedd. Gli gnummareddi sono un piatto della tradizione lucana (ma anche pugliese): involtini di interiora (fegato, polmone e rognone in budella) stretti in budella di agnelli o di capretti. La sagra du gnumm'riedd diventa lo Gnu Gnu Festival, gli gnummarieddi diventano adorabili frattaglie, e noi sorridiamo pensando alla moda che, negli ultimi anni, ha investito il mondo gastronomico. Trasformando il quinto quarto da piatto popolare a trend gastronomico dell'alta ristorazione.
Ma anche la cucina "neoarcaica" di Adelchi fa il verso alle tendenze pauperiste e all'oltranzismo del km 0. Anche se ci viene l'acquolina in bocca leggendo di creazioni come Baccalà in tempura di zafferano su misticanza, mele e noci, brasato all'aglianico o pacchero estremo. Di cui in fondo al libro troviamo le ricette, che Cappelli ha raccolto da chef lucani doc, insieme ad altri piatti tipici come ziti spezzati con la genovese di baccalà o pasta con le cime di rapa. E, ovviamente, gli gnummareddi.
Da cucinare una volta finito il libro, e scoperto se Adelchi ha conquistato o no le stelle Michelin.