Il tè? Non si beve solo a colazione o durante il pomeriggio con dolci e tartine. La tendenza dell'autunno è usarlo per creare dei cocktail interessanti e originali. Ecco le proposte di alcuni dei bartender più bravi d'Italia e dei locali più alla moda.
Con lo "Sparkling Tea" al The Spirit
Tante novità al "gusto di tè" al The Spirit di Milano. Il Cocktail bar di tendenza, infatti, "ospita" Copenhagen Sparkling Tea, un progetto innovativo creato da Jacob Kocemba, ex capo sommelier del ristorante NOMA di Copenhagen: si tratta di una linea di bollicine, a base di Tè organici, sia analcoliche che a basso contenuto di alcool. In questa nuova "categoria" di bevande, l'ingegno nordico si sposa con la pluricentenaria tradizione asiatica della coltivazione del Tè. Questo drink che vedete, che fa parte della carta "The Spirit of Van Gogh" è un drink adatto per il momento dell'aperitivo, riprende quello che è un grande classico a base champagne, come il French 75. Tra gli ingredienti, succo di limone, cherry heering, sabatini gin e sparkling tea rod, che ben si sposa con le note di frutta del drink. Inoltre dà ulteriore complessità e non incidendo eccessivamente sul tenore alcolico del drink. E questo è solo un esempio, il The Spirit di Milano "interpreta" questa bevanda innovativa con un menu tutto da scoprire.
Gin e Vermouth per Luigi Barberis
Il bar tender Luigi Barberis - che conosciamo per la sua collaborazione continua all'interno del Ristorante di Identità Golose Milano - propone Colazione da Tiffany a base di Vermouth Ulrich riserva Umberto, Limone, Sciroppo di chai tea (un tè molto speziato) e top earl grey tea, dai sentori di bergamotto.
La seconda creazione si chiama Benedetto Cairoli e unisce Irish whisky, Vermouth bianco, sciroppo di te matcha (dal forte sentore verde ed erbaceo), lime e ginger beer.
"Per questi cocktail a base di tè ho deciso di usare un gin e un vermouth per richiamare i sentori e gli aromi del tè - spiega Barberis -. Il gin, icona dello stile inglese, si sposa con l'earl grey, il tè più conosciuto e bevuto insieme all'English breakfast. Il gin è un distillato dal gusto abbastanza neutro che va ad esaltare i profumi di questa bevanda. Mi piace anche il vermouth, fortemente caratterizzato dalla presenza di spezie e aromi, alcuni dei quali si possono ritrovare nel tè al bergamotto. Anche il sakè, come il gin, essendo abbastanza neutro, si presta ad abbinamenti con il matcha, lasciando inalterate le sue caratteristiche aromatiche".
Al Bulk il tè sposa il Campari
Il Bulk del Morelli Milano, ristorante guidato dallo chef stellato Giancarlo Morelli, non fa mancare la sua proposta a base di tè. Creato dal bar manager Ivan Patruno, il cocktail è a base di Plymouth Gin, Italicus Rosolio di bergamotto, shrub al mix di tè (lapsang, capocabana, sencha) e Campari, passion fruit e albume d’uovo.
Si tratta di un cocktail molto fresco, sour e aromatico, con una nota leggermente bitter. Il tè contribuisce a dare una grande aromaticità allo shrub.
Tè nero e vista Duomo da Giacomo Arengario
Volete un cocktail al tè "con vista"? Allora il luogo che fa per voi è il ristorante Giacomo Arengario, storico ristorante milanese con affaccio privilegiato sul Duomo di Milano. Qui potrete assaggiare il cocktail a base di tè creato dal bar tender Fabrizio Tozzi.
E' a base di tè nero lasciato in infusione nel gin giapponese, che di base ha un gusto neutro, e che, quindi, riesce ad "assorbire" perfettamente i sentori e i profumi del tè. Il mix comprende anche Vermouth e China, dal gusto amaricante. A dare tonalità fresche, arriva la tonica aromatizzata allo yuzu, agrume giapponese. Perfetto con un quadratino di cioccolato fondente amaro o, per i più golosi, con la torta al doppio cioccolato fondente proposta dal ristorante.
Tè affumicato da Armani
Il Bamboo Bar di Armani rivisita il Cocktail Milano 1981. - signature della nuova lista d'autunno - con il tè Lapsang Souchong dai toni affumicati e decisi, che si sposa a Sakè, Saint Germain, tim (rosolio al timo) e Lime.
Rooibos e Oolong per Guglielmo Miriello
Il Rooibos, conosciuto anche come tè rosso africano, è un infuso senza teina che deriva dalla fermentazione delle foglie di una pianta appartenente alla famiglia Fabaceae, che cresce in Sudafrica. Il bar manager dell'indirizzo milanese Ceresio 7, Gugliemo Miriello, crea con questo infuso Surfrider: Damoiseau bianco, cocco, ananas, lime, tè roibois, champagne brut. Se, invece, preferite il classico gusto corposo del tè, allora il cocktail che fa per voi si chiama Shirley is back, a base di Sherbet all’arancia e limone, tè Oolong, melograno, Spiced orange ginger ale. L'Oolong, chiamato anche tè blu (青茶 qīngchá), è un tipo di tè semiossidato prodotto in Cina e a Taiwan.
A Roma, il Vodka Sour ha il sapore del tè Bianco da Babingtons
Si chiama Babingtons ed è la sala da tè più antica d'Italia. Affacciata su Piazza di Spagna a Roma, non propone solo tè e dolci golosi, ma anche drink a base di tè. Qui troverete un particolare Vodka Sour preparato con un’infusione di tè nella Vodka, in perfetto stile Babingtons. Per il tè è stato scelto il nostro White Passion, uno ottimo Pai Mu Tan (tè bianco cinese) arricchito con pera, pesca e frutti esotici. In questo blend le qualità e la delicatezza del tè bianco si sposano perfettamente con i sapori freschi della frutta dando vita a una miscela morbida e rinfrescante.
Nel Vodka Sour di Babingtons il White Passion viene infuso nella vodka in purezza per almeno 4 ore, 4 ore e mezza per creare un distillato unico che avrà assorbito perfettamente tutti i profumi delle foglie di tè. Inoltre il cocktail viene servito in un modo molto particolare: non in un semplice bicchiere, ma in una tazza di tè.
E come dicono gli inglesi: "E' stata una tempesta in una tazza di tè". Che vuol dire: "Tanto rumore per nulla, tanto vale rilassarsi. Keep calm and drink tea!"