Tempo d’autunno, tempo di guide.
Quest’anno la novità porta la firma del Gambero Rosso, che ha deciso di spendere parte delle proprie energie in un progetto nuovo e decisamente ambizioso, presentato poco prima della Guida Ristoranti d'Italia 2018. Accanto a quelle canoniche se ne aggiunge una nuova, completamente digitale, che si è prefissa il compito di racchiudere "sotto lo stesso server" le eccellenze italiane all’estero.
Pensata non tanto per l’italiano nostalgico che viaggia in tutto il mondo, ma per gli utenti autoctoni che vogliono provare la nostra cucina ad un livello notevole, la Top Italian Restaurants racchiude al momento 300 indirizzi - distinti con i simboli in fine dining restaurants, gamberi, pizzerie e carte dei vini - destinati a triplicare entro un anno.
“Sono veramente entusiasta, è un passaggio importantissimo”, ha detto il presidente Paolo Cuccia. “Quest’evoluzione è stata percepita come una crescita del Gambero Rosso, di una squadra fortissima che mette la massima passione in questo settore. È la nostra seconda guida in inglese, ma è soprattutto la profilazione di 50000 contatti che il Gambero ha coltivato negli anni. Oggi stiamo facendo una trasformazione in digitale, cosa che ci permetterà di arrivare in tutto il mondo”.
Rimarranno forchette, gamberi, spicchi e bottiglie ma avranno i bordi tricolore, mentre la parte più interessante riguarda la sezione dedicata nel sito, che si avvarrà di schede tecniche delle città del mondo, di una mappa interattiva per trovare il locale più adatto con un click e di notizie sempre fresche come un vero e proprio magazine con interviste, consigli e approfondimenti. Lorenzo Ruggeri, che al progetto ha dedicato diverso tempo, ha detto: “È tutto nato cinque anni fa, da quando abbiamo iniziato a viaggiare per il vino e fare degli special. Abbiamo scoperto delle storie straordinarie che venivano da una nuova generazione di chef. Oggi è facile trovare alimenti e etichette italiane all’estero, così come è vero che i grandi alberghi stanno sostituendo i ristoranti francesi con ristoranti italiani”.
Tra le eccellenze premiate c’è Gennaro Nasti e la sua Bijou, a Parigi, Miglior Pizzeria dell’Anno. Era Ora di Copenaghen, capitanato da Antonio Di Criscio, è il Ristorante dell’Anno, mentre il premio per il Miglior Chef Dell’Anno è andato al 27enne Alessandro Cozzolino del Grissini di Hong Kong. Non bisogna dimenticarsi però anche degli altri indirizzi da non perdere: Tre Forchette anche all’Acquarello di Monaco, all’Heinz Beck di Tokyo e, nella stessa città, al ristorante di Luca Fantin; Tre Gamberi, invece, li hanno meritati Altro a Copenaghen, Due Spaghi a Barcellona, Gianni a Bangkok, Macellaio South Kensinton a Londra e Sotto Sotto a Toronto.