Si è costituito un vero e proprio comitato promotore per sostenere la candidatura di Torino-Piemonte come World Food Capital, e trasformare l’intera regione in una food valley.
Il Piemonte, che ha visto nascere Slow Food e che ospita il paesaggio vitivinicolo di Langhe-Roero e Monferrato, nominato Patrimonio dell’umanità dall’Unesco, ma anche Alba, eletta Città creativa per la gastronomia Unesco, ha fatto dell’intero settore agroalimentare, e della sua filiera, un’eccellenza che la contraddistingue.
Torino-Piemonte: la petizione per la candidatura a Capitale mondiale del cibo
Il Comitato Promotore Torino-Piemonte World Food Capital, per rilanciare la regione e sostenere la candidatura, ha lanciato una petizione su change.org, che tutti possono firmare.
La campagna Torino-Piemonte World Food Capital è sostenuta da Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT. Il presidente del comitato è Federico Francesco Ferrero, mentre Marta Bassino, campionessa mondiale nello slalom parallelo e nello slalom gigante 2021, è stata scelta come ambasciatrice.
Non è necessario essere piemontesi per apprezzare il valore del suo territorio, custode di una filiera e di un patrimonio enogastronomico unico, anche in termini economici. Basti pensare nella regione l’economia del cibo genera ogni anno 8 miliardi di euro.
Nel territorio piemontese sono attive 50.600 aziende agricole che coltivano 900.000 ettari, di cui 49.000 a biologico. Sono quasi 4.390, pari al 7% del totale nazionale, le imprese che operano sul territorio, con 11.618 negozi alimentari e 28.028 bar e ristoranti.
Importanti anche le cifre legate all’impiego: il comparto food piemontese in totale dà lavoro a 242.000 addetti. I professionisti dell’ambito si sono formati in larga misura nei 55 istituti professionali e alberghieri dedicati ad agricoltura ed enogastronomia o grazie ai 30 corsi di laurea, 3 di dottorato e 5 master dedicati a questo mondo, capaci di produrre più di 5.500 pubblicazioni scientifiche internazionali.
Ma soprattutto, in Piemonte ha visto nascere la prima Università di Scienze Gastronomiche al mondo, oltre al Salone del Gusto. A proposito di eventi, la regione ha ospitato 345 fiere del cibo, di cui 8 internazionali, e 6 musei tematici. Un patrimonio gastronomico-culturale che è di tutti e che, per questo, va tutelato.