Il prosecco è uno dei vini più famosi al mondo e, insieme con lo champagne, si contende la palma d'oro di bianco più amato al mondo. Ma cosa sappiamo di lui? Dieci numeri che si nascondono dietro il prosecco per scoprirne i segreti.
2-4 la pressione interna di una bottiglia di Prosecco, contro le 6-7 di una di Champagne. La più bassa pressione è dovuta al metodo di produzione: per il Prosecco si utilizza il Charmat-Martinotti, che prevede una seconda fermentazione in autoclave, mentre per il vino francese avviene direttamente in bottiglia.
9 sono le provincie italiane, suddivise in due regioni (Veneto e Friuli Venezia Giulia), che producono il vero Prosecco italiano: Treviso, Padova, Venezia, Vicenza, Belluno, Pordenone, Gorizia, Trieste e Udine. Per un totale di ventimila ettari di vigne nelle quali viene prodotto uno dei vini più amati.
9,45 i milioni di casse da nove litri di Prosecco consumati in Italia nel 2016, seguiti dai 5,5 del Regno Unito, 3,3 della Germania e 2,79 degli Stati Uniti. Nel 2020, però, si prevede una classifica leggermente diversa: Italia a 12,66 milioni, seguita da Regno Unito (8,3), Stati Uniti (4,17) e Germania (3,6). Il paese con la crescita maggiore prevista? Stranamente proprio la Francia: passerà da 0,25 a 0,475 milioni, con un incremento del 42,9%.
11-12 gradi è il volume alcolico medio di un Prosecco, che lo rendono un vino leggero. Per definizione, deve avere note fruttate di mela gialla, pera, pesca bianca e albicocca, e un gusto semplice basato su aromi primari. Per questo, difficilmente viene utilizzato in cocktail, anche se non ne mancano di tipici che ne fanno uso. I più celebri sono Bellini, Spritz e Sgroppino.
11-14 dollari al litro è il prezzo medio di una bottiglia di Prosecco entry-level, contro i circa 40 necessari per lo champagne. La maggiore accessibilità è vista dagli analisti come il motivo principale del successo del Prosecco sul diretto concorrente. Resta il fatto che, volendo, esistono tipologie di Prosecco che possono costare centinaia di dollari a bottiglia.
44,8% incremento nella produzione di prosecco tra il 2014 e il 2016, grazie a vendemmie particolarmente ricche e di qualità. Nel solo 2016, sono stati prodotti 410,9 milioni di bottiglie. La tendenza rimarrà positiva anche per il futuro: per il 2020 il consumo di prosecco dovrebbe arrivare a 34-35 milioni di casse da 9 litri in tutto il mondo. L’acerrimo rivale, lo champagne, continuerà ad assestarsi sulla media attuale, che è di 25.27 milioni di casse.
75% la percentuale di prosecco che viene esportata dall’Italia verso Regno Unito e Stati Uniti, che sono i due principali mercati per questo vino. Il Regno Unito, in particolare, è il paese - dopo l’Italia - che sembra apprezzare di più questo vino: per il 2020 il consumo arriverà a 15,2 milioni di casse da 9 litri.
107 sono gli ettari dove viene prodotto il Superiore di Cartizze, uno dei più prestigiosi prosecchi. La dimensione ridotta dell’area vinicola è dovuta alla ripidità delle colline, dove è molto difficile lavorare. Qui, nell’area di Valdobbiadene, si contano circa 140 aziende.
250 le ore necessarie, come minimo, per prendersi cura di un ettaro di vigne da Prosecco. La mole di lavoro, però, varia in base al fatto che le vigne siano su un terreno piano o in collina - una situazione molto frequente per questo tipo di vino - . A Valdobbiadene, dove c’è molta pendenza, infatti, si può arrivare anche a 1000 ore per ettaro. Ciò influisce anche sul costo di una vigna. Volendone comprare una già pronta, si può arrivare a pagarla due milioni all’ettaro.
1868 è l’anno di produzione della prima versione del Prosecco, a opera di Carpené Malvolti, una delle principali aziende vinicole italiane.
Segui FineDiningLovers anche su Facebook