7 è il numero massimo di frutti che può contenere un riccio di castagno. 3, invece, se il riccio è di marrone, un parente stretto ottenuto con incroci di castagno. I marroni si distinguono per essere di solito più grossi e avere un colore un po’ più chiaro.
12 le principali specie di castagne, suddivise tra europee, asiatiche e americane. L’unica specie del Vecchio continente è la Castanea Sativa, mentre dall’Asia provengono Castanea Crenata, Castanea Mollissima, Castanea Davidii, Castanea Henryi e Castanea Seguinii. Tipiche del continente americano sono, invece, la Castanea Dentata, Castanea Pumila, Castanea Alnifolia, Castanea Ashei, Castanea Floridiana e Castanea Paucispina.
57,9 metri era la circonferenza nel 1780 del Castagno dei Cento Cavalli (Hundred Horse Chestnut), il più largo e antico castagno ancora in vita al mondo. Si trova a Linugaglossa, sulle pendici del monte Etna, in Sicilia, ad appena 8 Km dal cratere del vulcano. Si credeva avesse 2000 anni, ma secondo studi recenti potrebbe averne addirittura 4000. Il nome deriva da una leggenda in cui una regina aragonese, accompagnata da cento cavalieri, trovò rifugiò sotto i rami del possente albero durante una terribile tempesta.
60 metri è l’altezza alla quale arrivano alcuni esemplari di Castanea Dentata, la specie di castagno più grande. L’altezza dell’albero varia molto da specie a specie, ma in genere si aggira su una media di 10-15 metri.
213 Kcal per 100 grammi di castagne. Sono generate per lo più dai 45,54 grammi di carboidrati presenti, insieme a 2,42 grammi di proteine e a 2,26 grammi di grassi. Può sembrare un frutto “secco”, ma la castagna ha anche parecchia acqua: in 100 grammi, infatti, ne troviamo circa 49 grammi. Ci sono anche parecchi micro-nutrienti: 519 milligrammi di potassio, per esempio, oltre a 93 milligrammi di fosforo e 27 milligrammi di calcio.
500 grammi di castagne servono per preparare una squisita zuppa per quattro persone. Vanno incise e quindi fatte bollire in acqua per mezz’ora. Poi vanno fatte intiepidire e sbucciate. A parte si prepara un brodo di verdure con abbondante cipolla, un paio di carote e due coste di sedano. Quando pronto, si aggiungono le castagne e si mette ribollire per circa 30-40 minuti. Infine, si frulla il tutto, aggiungendo 50 grammi di burro e un po’ di olio di oliva, per ottenere una deliziosa vellutata.
1790 è l’anno in cui compare, per la prima volta, la ricetta dei marron glacé. Il trattato che la conteneva si intitolava “Il confetturiere piemontese che insegna la maniera di confettare frutti in diverse maniere, far biscottini, marzapani, canestrelli, acquavita, sorbetti e molte altre cose appartenenti a tal arte”. In realtà la preparazione dovrebbe risalire al ‘500 ed è contesa tra Italia e Francia.
10 milioni di anni fa le prime tracce del castagno. Pare, infatti che le origini della pianta risalgano addirittura al periodo Terziario, durante il quale era già diffusa in Asia, Europa e continente americano. Sull’utilizzo del frutto, in realtà, le prime notizie risalgono all’Antica Grecia, con gli scritti di Ippocrate e di Teofrasto, che parlano di “noci piatte” e ghianda di Giove”.
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