Domenica 13 ottobre si è svolta a Torino, negli spazi di EDIT, la finale della sesta edizione del concorso The Vegetarian Chance, il festival internazionale dedicato all'alta cucina naturale ideato dallo chef stellato Pietro Leemann e dal giornalista Gabriele Eschenazi. Il vincitore è il giapponese Ueda Satoru, del ristorante stellato Gardenia di Caluso, che vede alla regia la chef Mariangela Susigan. Secondi classificati, a pari merito, il belga Sylvester Schatteman del ristorante Hofke Van Bazel e Hayao Watanabe del ristorante Franceschetta di Modena.
La giuria, presieduta da Pietro Leemann, era composta da Marco Lanzetta (medico chirurgo vegano), Salvatore Alessandro Giannino (nutrizionista cattedra UNESCO), Marco Sacco (chef del Piccolo Lago, due stelle Michelin a Verbania), Edoardo Ferrante (vegan chef de L’Orto già salsamenterio) e Carlo Passera (giornalista di Identità Golose). Ai concorrrenti è stato chiesto di essere sostenibili, cercando i contenuti dei piatti presentati nel territorio, ma anche nella propria cultura personale, senza tralasciare dettagli importanti come il palato, il gusto e la tecnica.
The Vegetarian Chance 2019 | Il Podio
Ueda Satoru ha conquistato il gradino più alto del podio con Zuppa francigena con erbe selvatiche e Bosco e radici con labnè di mandorle. Se la prima creazione ha visto protagoniste le erbe selvatiche raccolte nel territorio (spinacio buon enrico, ortica dioica, borragine), in abbinamento ai cereali, tra cui il quasi dimenticato sorgo, la seconda ha dato forma a una vera e propria passeggiata nel bosco, tra radici e salsa di abete.
Ueda Satoru - Photo credit Andrea Battaglini
Sylvester Schatteman, invece, ha presentato Ragù di funghi con patata soffiata e Barbabietola marinata, mentre Hayao Watanabe ha gareggiato con Aki, un piatto della tradizione giapponese, e con Orata ripiena piemontese.
Schatteman - che ha portato i suoi ingredienti dal Belgio - ha posto l'accento su un prodotto gustoso come i funghi, con un piatto scenogafico, dominato da una scultura e un ragù di funghi accompagnato da una patata soffiata, per reinterpretare le celebri “frites” del Belgio; ha inoltre presentato un dolce inedito, a base di barbabietola con aceto di vino, pistacchi, sciroppo di zucchero, fichi, cavolo rosso ed erbe.
Watanabe, di origini giapponesi, ma diviso tra l'Italia e il Sol Levante, ha proposto una cialda a forma di orata ripiena, combinando nello stesso piatto ingredienti nipponici come il daikon e il sake con la nocciola piemontese. Mentre Aki, il piatto tradizionale giapponese, ha visto come ingrediente principe i legumi, elaborati con diversi metodi di cottura.
The Vegetarian Chance 2019 | Gli altri concorrenti e i Premi Speciali
In totale i concorrenti erano otto. In gara c'erano anche: Walter Casiraghi (Russia-Italia) che ha partecipato con Rasstegaj e Samovar (la cerimonia russa del tè) e Tesori della Terra; Gabriele Grilli (Italia) che ha concorso con plin ai funghi porcini, demi-glace e nocciole, rapa marinata, carota e bagnetto rosso; Shu Yuan Chen Tsai (Spagna-Taiwan) che ha presentato La nostra spiaggia, Fiesta di tapas; Beak Sungjin (Giappone-Corea) che ha ideato Il potere delle verdure, saluti estivi; Gabriele Vergura (Italia), che ha concorso con fave e cicoria, Madre Natura.
Il premio speciale di Ricola è andato a Sylvester Schattemanm - secondo classificato - “Per aver preso la responsabilità del grandissimo orto, ricco di verdure e fiori edibili, che cura personalmente nel tempo libero, e per la sua passione per le erbe aromatiche, tanto da aver conseguito –come unico cuoco belga- il diploma di erborista”.
Il premio Rossòrapa, invece, se l'è aggiudicato la chef freelance di origini coreane Beak Sungjin, che vive in Giappone e che è venuta da sola per la prima volta in Europa, autrice di libri per i più piccoli e ideatrice di ricette pensate ad hoc per persone malate.