Di cosa parliamo, quando parliamo di Balcani? Troppo semplice definirli un insieme di paesi dell'Europa sud-orientale. I Balcani sono un crocevia di etnie e religioni che i confini geografici, invece di semplificare, hanno complicato. La loro storia è costellata di conflitti ma anche di una ricchezza culturale straordinaria: cucina compresa. L'ultimo libro di Elisabetta Tiveron, In viaggio nei Balcani, ci porta alla scoperta di una delle tradizioni gastronomiche più affascinanti d'Europa.
Complessa solo in apparenza: sono tanti i piatti e le preparazioni che si "ripetono", rivelando la comune eredità politica (Impero Ottomano) e culturale. I ćevapčići, salsiccette di carne speziate e grigliate, si ritrovano - con diversi nomi - in Romania come in Albania. I fogli di pasta fillo della Baklava vengono farciti con diversi tipi di pasta secca ma assicurano lo stesso dolcissimo godimento.E le foglie di cavolo ripiene di riso o carne in Romania si chiamano Sarmale e in Bulgaria Sarmi, il corrispondente delle Dolmades greche o Japrak dolma bosniache.
Il libro percorre una strada del cibo che parte da Sarajevo e arriva in Albania passando per Bulgaria, Romania, Bosnia, Croazia. Ogni ricetta porta con sé racconti e aneddoti, incontri di persone e storie di famiglia. Nessuna pretesa di correttezza filologica - peraltro probabilmente impossibile. Solo la voglia di raccontare territori ancora poco conosciuti attraverso odori e sapori. Come quelli delle focacce farcite: di spinaci nella Zeljanika bosniaca o di yogurt nel Byrek albanese, passando per altre decine di varianti con cipolle, formaggio, patate e carne. Un universo gastronomico da cui lasciarsi coinvolgere e incantare, prendendo già appunti per il prossimo viaggio.