Sono state svelate oggi le nomination e la lista dei guidici del The World Restaurant Awards, il premio ideato dai critici gastronomici Joe Warwick e Andrea Petrini.
Si tratta di un nuovo punto di vista e un nuovo modo di riconoscere l'eccellenza culinaria perché premia, non tanto il successo, ma quanto l'eccellenza, la diversità, la valorizzazione delle culture gastronomiche del mondo e l'etica in 18 categorie.
Noi di Fine Dining Lovers, media partner del The World Restaurant Awards, siamo pronti a darvi tutti i dettagli e le informazioni su questo evento mondiale e unico, che avrà il suo culmine a Parigi il 18 febbraio 2019 con la premiazione dei vincitori.
The World Restaurant Awards: la giuria
Della giuria, composta con attenzione alla parità di genere, faranno parte alcuni dei principali esponenti del mondo della ristorazione e non solo, inclusi alcuni dei migliori chef, scrittori e professionisti del settore. Tra gli chef ci sono "star" del calibro di Elena Arzak, Alex Atala, Massimo Bottura, David Chang, Hélène Darroze, Daniel Humm, Dan Barber, René Redzepi, Ana Roš, Yotam Ottolenghi e Clare Smyth. La lista è frutto di un lungo lavoro e di innumerevoli viaggi per poter rappresentare al meglio la cultura gastronomica dei 36 Paesi in gara.
Il direttore creativo Joe Warwick e il presidente della giuria Andrea Petrini hanno annunciato oggi, oltre ai nomi dei giudici, anche le categorie che rappresentano un nuovo e globale movimento del food fatto di inclusività e diversità, eccone alcune: ‘Arrival of the Year’, ‘No Reservations Required’, ‘House Special’, ‘Original Thinking’, ‘Atmosphere of the Year’, ‘Off Map Destination’, 'Ethical Thinking’, ‘Enduring Classic’ e molte altre.
Tra le entusiasmanti novità della categoria "Arrival of the Year" ci sono il Sabor di Londra, il Kjolle di Lima, il Nyum Bai di Oakland e il Virtus di Parigi.
L'accessibilità e la fruibilità sono le parole chiave della categoria "No Reservation", che include il bar Fishburger di Tokyo Deli Fu Cious; Mensa Bombay a Mumbai; Brown Sugar Kitchen a San Francisco; Black Axe Mangal di Londra, Double Dragon a Parigi e Burnt End di Singapore.
Premio House Special: il candidato italiano è Franco Pepe
Il premio "House Special" è dato ai ristoranti con piatti che sono diventati delle icone come il famoso pollo fritto dell'Hot Chicken di Belle a Sydney, gli originali hot dog della Cervejaria Gazela di Porto, gli spiedini alla griglia di Glover Court Suya a Lagos, la tortilla San Sebastian del bar Nestor e una delle più buone pizze d'Italia, quella di Franco Pepe di Pepe in Grani a Caiazzo.
La sua Margherita Sbagliata, ad esempio, dimostra che si può ripensare una Margherita nel segno del massimo rispetto dell'ingrediente. Base soffice, leggera, perfettamente alveolata arricchita con mozzarella di bufala Dop, pomodoro riccio a crudo e riduzione di basilico. Altre specialità che lo hanno reso famoso a livello internazionale ci sono la Viandante con mortadella, ricotta di bufala, pistacchi e bucce di limone, il Calzone con la scarola riccia e la pizza fritta.
Premio "Chef senza tatuaggi": la candidata italiana è Antonia Klugmann
Una categoria divertente è quella degli Chef "Tatoo-Free". Anche qui potremo fare il tifo per una candidata italiana, Antonia Klugmann, chef dell'Argine a Vencò. Con lei, tra i candidati, chef del calibro di Alain Ducasse, Albert Adria, Mauro Colagreco, Magnus Nilsson, René Redzdepi e Rodolfo Guzman.
Foto Mattia Mionetto
La categoria "Off Map Destination", invece, ci porta al The Crazy Pomegranate, che si trova in una cantina georgiana e al Wolfgat, 20 posti su una spiaggia sudafricana. I ristoranti che cercano di fare la differenza in termini di sostenibilità trovano spazio nella categoria "Ethical Thinking", che include Cala a San Francisco e Emma's Torch a New York. La Vespertine di Los Angeles fa invece parte delle categorie Original Thinking’ e ‘Atmosphere of the Year’.
Ma attenzione: non è tutta una questione di novità, la categoria "Enduring Classic" riflette la ricca tradizione del mondo della tradizione: qui si trovano Dooky Chase di New Orleans, Honke Owariya, 550 anni di soba a Kyoto e istituzioni francesi come La Mère Brazier e Paul Bocuse a L'Auberge du Pont de Collonges.
Altre categorie originali includono 'Instagram Account of the Year', 'Tattoo-Free Chef' (i "rari casi" di chef senza tatuaggi), 'Tweezer-Free Kitchen' (cioè senza le ormai famose "pinze") e 'Long-Form Journalism', premio dedicato al giornalismo enogastronomico.
The World Restaurant Awards riescono davvero a riflettere la vivacità di un mondo in continua evoluzione e sono il nuovo riconoscimento per i ristoranti e i protagonisti della cucina che riescono a guardare al futuro, rappresentando al meglio una realtà complessa e articolata, piena di sfumature e ricca di culture diverse.
I rappresentanti dell'Italia in giuria
A rappresentare l’Italia in giuria Anna Morelli, nata in Belgio con papà italiano che col marito ha fondato a Lucca la Vandenberg Edizioni nel 2006 (tra le pubblicazioni il magazine Cook_inc). Georges Desrues, giornalista nato a Parigi che ora vive a Trieste, la giornalista Martina Liverani, Editor di Dispensa. E poi Laura Lazzaroni per anni corrispondente da New York di D-La Repubblica delle Donne e nel 2015 "Journalist of the Year" per Identità Golose (oggi è Editor-in-Chief di Food & Wine Italia). Ci sono anche la food writer Lorenza Fumelli, il direttore di Giunti Editore Marco Bolasco e lo chef tristellato e numero 1 al mondo per la World’s 50 Best Restaurants Massimo Bottura.
Lo chef Massimo Bottura - Credit photo: Osteria Francescana
L'elenco completo dei guidici e delle candidature
I World Restaurant Awards si terranno a Parigi il 18 febbraio 2019.
Se vi abbiamo incuriosito, e volte scoprire l'elenco completo dei candidati e dei giudici, cliccate qui.
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