Il primo giorno del Bocuse d'Or Europa 2018 - sponsorizzato da S.Pellegrino - è stato un tripudio di energia e supporto alle prime 10 squadre all'opera in quello che è senz'altro uno dei concorsi più prestigiosi del mondo.
E anche se fuori il tempo non è stato dei migliori, a Torino si è sentito tutto il calore e l'entusiasmo della tifoseria, che con una pioggia di grida di acclamazione ha supportato i team rispettivamente di Polonia, Belgio, Islanda, Ungheria, Germania, Paesi Bassi, Spagna, Francia, Svizzera e Regno Unito.
Con una tempistica a dir poco ferrea, i 10 chef, seguiti dai rispettivi commis e coach hanno lavorato alacremente per 5 ore e mezzo nei loro rispettivi box, giocandosi il tutto e per tutto e rappresentare i propri paesi alla Grand Finale di Lione che si terrà nel 2019.
E come se la pressione non fosse abbastanza, una giuria di cuochi gravitava intorno ai 10 team con zelo e attenzione, osservandone tecnica e pulizia, mentre i coach tenevano tutto sotto controllo, scandendo il tempo a suon di cronometri, computer e to-do-list dirette con enorme maestria.
BOCUSE D'OR: PIATTI SUL TEMA
Foto: Giulia Aragona
A dare il verdetto finale, una giuria di fama mondiale, presieduta da Jerome Bocuse,Tamas Szell, Carlo Cracco ed Enrico Crippa, pronta ad assaggiare la serratissima successione degli incredibili piatti, presentati senza sosta.
Ogni team ha creato un piatto "Piatto sul tema" usando il Castelmagno DOP, le uova e che fosse sufficiente a servire i 15 giudici della competizione. Non sono mancate le sorprese: la scorsa sera è stato infatti annunciato un ingrediente sorpresa, gli spaghetti, che ha stravolto la coerenza di alcuni piatti dei finalisti.
La seconda sfida presentata ha rappresentato il cuore della competizione: si è trattato infatti de "Il Vassoio sul tema", un vassoio a base di ingredienti regionali. Largo quindi a Fassona piemontese, animelle di vitello e riso vercellese, combinati magistralmente in una stupefacente presentazione su un vassoio di dimensioni epiche, che ha raccolto il plauso di Davide Oldani e gli altri chef prima di essere smantellato e servito ai giudici.
Dal manzo Wellington inglese al mix di asparagi e tapioca dell'Ungheria, tutti i team hanno mostrato delle elevatissime competenze tecniche, nonostante alcuni (normalissimi) inconvenienti tipici dei concorsi, come i forni non funzionanti e le perdite.
A proposito dell'evento, il team della Polonia, sfiancato ma contento ha avuto la netta sensazione che i tre mesi di allenamento abbiano ripagato, mentre Lard Drost dei Paesi Bassi ha commentato "è stato molto difficile, ma bellissimo", anche se il loro allenamento ha subito alcune battute d'arresto per i motivi più disparati.
BOCUSE D'OR: GIORNO 2
Il secondo giorno vedrà sfidarsi invece Croazia, Finalandia, Norvegia, Danimarca, Italia, Bulgaria, Estonia e Turchia. Alla fine della giornata di competizione tutti e 20 gli chef avranno finito di cucinare, ma solo 10 team andranno a Lione per la Grand Finale. Rimanete sintonizzati su Fine Dining Lovers e scoprite chi volerà alla finale del 2019 seguendo gli hashtag #finedininglovers #bocusedor #bocusedoreurope #roadtolyon.
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