A Sanremo tutto è pronto per la tappa italiana di una delle competizioni più blasonate dell’alta cucina internazionale: il Bocuse d’Or, concorso internazionale che premia i migliori chef sotto i trent’anni. Una fucina creativa nata nel 1987 dall’intuizione di Paul Bocuse, pluristellato chef francese padre della nouvelle cuisine.
12 squadre si sfidano in tre differenti momenti: l'imminente selezione nazionale, organizzata a Casa Sanremo il 20 e 21 febbraio in collaborazione con S.Pellegrino, a maggio la finale europea a Stoccolma (che per la prima volta ospiterà l'evento) e la finalissima di Lione prevista per gennaio 2015. Per scoprire cosa aspettarsi dall'edizione Made in Italy e svelarne i retroscena, Fine Dining Lovers ha rivolto qualche domanda al giornalista Luigi Cremona, organizzatore della manifestazione in collaborazione con Witaly, e allo chef Giancarlo Perbellini presidente del Bocuse d’Or Italia.
"Abbiamo scelto giovani chef promettenti, dotati di grandi capacità, tenendo però conto anche dell’esperienza sul campo", spiega Luigi Cremona a proposito della selezione italiana: "Alcuni sono stati scelti proprio perché oltre al talento possiedono esperienza nelle competizioni culinarie internazionali“. A sfidarsi in occasione del Bocuse d’Or Italia saranno quindi Diego Rigotti del ristorante Maso Franch di Giovo (TN), Davide Zunino dell’Hotel de Paris di Sanremo (IM), Christian Milone della Trattoria Zappatori di Pinerolo (TO), Alessandro Buffolino del ristorante La Terrazza dell’Eden di Roma, Christian Castorani della Scuola di Alta Formazione professionale di Tione (TN) e Cristiano Tomei del ristorante L’Imbuto di Lucca.
Ma cosa aspettarsi dalle due giornate di concorso? "La prima tappa sanremese prevede una sfida informale per far conoscere tra loro i concorrenti - spiega il presidente del Bocuse d'Or Italia, lo chef Giancarlo Perbellini - e scaldare i motori con un piatto a base di un grande prodotto come la pasta. Il giorno successivo, venerdì, andrà in scena la gara vera e propria che, come da regolamento, prevede la preparazione di due piatti: uno di pesce ed uno di carne". Alcuni ingredienti saranno obbligatori: filetto di merluzzo, ostriche Belon e cozze per la prova a base di pesce e maialino, prosciutto all’osso, piedini di maiale, sangue di maialino e cotenna di maiale per la prova a base di carne: "Alcuni ingredienti faciliteranno gli chef francesi che hanno più famigliarità con le frattaglie di maiale - aggiunge Perbellini - ma tutti avranno il tempo per allenarsi e pensare: chi vince a Sanremo andrà infatti a Stoccolma, ma prima avrà la possibilità di far pratica ad Alma, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana a Colorno".
"Sarà una vera e propria Olimpiade della cucina”, aggiunge Luigi Cremona: "Ecco perché è prevista e raccomandata la presenza dei commis e degli allenatori per ciascun giovane chef. Senza contare che, da quest'anno, in giuria ci saranno anche esperti di food design della scuola Ied esperti nella presentazione del piatto, come l’architetto e sommelier Alessia Cipolla o il designer Mauro Olivieri". Insieme a loro, in giuria, anche Alfio Ghezzi, Mauro Colagreco, Luigi Filippi, Roberto Mostini, Anna Morelli, Lido Vannucchi, Luciano Tona, Fabio Tacchella, Vito Mollica, Paolo Barichella e Stephane Rimbault.
Prima di chiudere, non resta che una domanda: quante chance ha la squadra italiana di conquistare un posto tra i vincitori internazionali? "L'origine del concorso lo rende molto filo francese - ammette Cremona - ma l'Italia è pronta e saprà farsi valere: siamo certi che il nostro paese non farà una brutta figura".