L'ultimo grido d'allarme risale proprio a ieri, 13 aprile 2021: l'assemblea pubblica indetta da Fipe-Confcommercio per chiedere al governo una data certa sulla riapertura dei ristoranti. La manifestazione pacifica si è svolta a Roma, in piazza San Silvestro, ma ha visto partecipare "da remoto" migliaia di ristoratori e chef. La necessità di una programmazione è una delle principali esigenze e dei temi caldi per il mondo della ristorazione: le attività di catering, bar e discoteche, oltre ai ristoranti, sono sempre più colpite dalla crisi causata dall'emergenza sanitaria.
“Ci auguriamo che l’incontro avuto con il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, che ci ha ricevuti immediatamente al termine della nostra assemblea straordinaria in piazza, possa rappresentare un punto di svolta. Il ministro ha dimostrato grande attenzione per i pubblici esercizi e ha condiviso le nostre preoccupazioni e per questo lo ringraziamo. Ora bisogna lavorare per passare dalle intenzioni ai fatti”, ha dichiarato la Fipe.
"È essenziale fare presto e definire in tempi rapidissimi le nuove misure di sicurezza sanitarie che gli imprenditori dovranno mettere in campo per poter riaprire. Parallelamente sarà necessario definire un cronoprogramma dettagliato e di conseguenza una data definitiva per la ripartenza delle attività. Ci aspettiamo che il governo prenda una decisione la settimana prossima, come annunciato dal ministro”, prosegue Fipe-Confcommercio in una nota stampa. E conclude: “L’ultimo banco di prova, fondamentale sarà quello dei ristori. Presenteremo, come richiesto dal Ministro, le nostre proposte di rimodulazione degli indennizzi e contiamo si possa subito partire con la predisposizione del nuovo decreto”.
I dati della crisi di Fipe: l'impatto del covid tra 2020 e 2021
Intanto, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi diffonde i dati della crisi. Su 334.417 imprese, dall'inizio della pandemia, ci son state 22.285 cessazioni, 9.207 nuove iscrizioni, per un saldo in negativo, di - 13.070 imprese.
In termini economici si parla di un forte impatto su ricavi, pari a - 34,4 miliardi nel 2020, e a - 10 miliardi nel primo trimestre del 2021, con un forte di calo di occupati nei pubblici esercizi soprattutto nel centro Italia, pari a -27,6%.
Qui di seguito trovate tutte le infografiche complete.
![Fipe i dati della crisi Fipe i dati della crisi](http://www.finedininglovers.it/sites/g/files/xknfdk1106/files/2021-04/infografiche%20per%2013%20aprile_pages-to-jpg-0001.jpg)
Le imprese dopo il Covid? Su 334.417 imprese, ci son state 22.285 cessazioni, 9.207 nuove iscrizioni: il saldo è in negativo, ed è pari i - 13.070 imprese. Durante la prima ondata e lockdown, nel 2020, i pubblici esercii sono stati chiusi 69 giorni, mentre tra seconda e terza ondata lo stop è stato di 150 giorni, tra il 6 novembre 2020 e il 6 aprile 2021.
![Fipe i dati della crisi Fipe i dati della crisi](http://www.finedininglovers.it/sites/g/files/xknfdk1106/files/2021-04/infografiche%20per%2013%20aprile_pages-to-jpg-0002.jpg)
Il 76,3% delle imprese ha beneficiato dei ristori, mentre il 23,7% non ne ha beneficiato. Alla domanda se l'impresa ha ricevuto aiuti da parte dei proprietari dei locali (per esempio per riduzione canone d'affitto), il 44,4% afferma di non aver ricevuto alcun tipo di aiuto, il 30,2% non deve pagare affitti a terzi, mentre solo il 25,4%afferma di aver ricevuto aiuti.
![Fipe i dati della crisi Fipe i dati della crisi](http://www.finedininglovers.it/sites/g/files/xknfdk1106/files/2021-04/infografiche%20per%2013%20aprile_pages-to-jpg-0003.jpg)
Gli occupati dei pubblici esercizi sono scesi da 990.749 a 747.635: un calo del 24% pari a - 143.114 occupati. Sono soprattutto i dipendenti delle discoteche e locali serali ad aver perso il lavoro (537,4%). Al centro si è registrato il maggiore calo degli impieghi, pari al 27,6%.