La cucina italiana, si sa, agli stranieri piace. A volte vengono a cercarla nel nostro paese, a volte sono gli chef italiani a portarla all'estero.
Nel 2013 la guida Le Fooding ha eletto miglior bistrot di tutta la Francia il Roseval di Simone Tondo. Il giovanissimo (25 anni) chef sardo ha aperto un bistrot a Parigi dalla formula semplice e vincente: 30 coperti, menu fisso che cambia ogni due settimane, cucina essenziale.

Ma Tondo non è l'unico italiano a Parigi. Da poche settimane ha chiuso Rino, il bistrot di Giovanni Passerini, mentre Luigi Nastri ha lasciato Settembrini a Roma per guidare le cucine della Gazzetta.

Una stella Michelin per Luca Fantin, che dopo un'esperienza da sous chef a La Pergola di Roma è diventato executive chef del Bulgari Hotel a Tokyo.

A Hong Kong brillano le tre stelle di Umberto Bombana, il primo italiano ad ottenere la tripletta Michelin all'estero. Lo chef bergamasco è arrivato a Hong Kong vent'anni fa, e nel 2010 ha aperto il ristorante 8 ½ Otto e Mezzo. Bombana ha aperto, con lo stesso nome, locali a Shangai e a Pechino. Le sue radici italiane si fanno sentire in piatti come Cavatelli con ragu di frutti di mare e ricci o nel Trio Caffè: tiramisù, tortino di caffè caldo e croccante, gelato al caffè.

Dal caldo della Sicilia (dove il suo Mulinazzo è stato il primo ristorante stellato) al freddo di Mosca. In senso letterale: il ristorante di Nino Graziano si chiama Semifreddo. Molto pesce e molta pasta, come Italia comanda, hanno decretato il successo del locale nella capitale russa.