Lo chef Fabrizio Sepe ama inventare piatti nuovi ma non saprebbe fare a meno di materie prime di stagione di ottima qualità. Dobbiamo a lui la deliziosa cucina del Ristorante Le tre Zucche di Roma, dove dedica a ogni ospite la massima attenzione.
Descriviti in tre parole.
Ne bastano due: passionale e razionale.
Se non fossi chef, cosa ti piacerebbe fare?
Mi piacerebbe un lavoro creativo che mi ponesse sempre a contatto con il pubblico.
Qual è il tuo piatto preferito?
Il baccalà alla romana, dal sapore agrodolce insieme a pinoli, uvetta e patate.
Quello che invece detesti?
Sono troppo curioso per non provare un nuovo piatto o ingrediente. Quando sono stato in Giappone ho mangiato di tutto.
Il piatto che avresti voluto creare tu?
Un piatto che valorizzi i legumi. Penso alla celebre Passatina di ceci di Fulvio Pierangelini.
Due sapori che non possono andare insieme.
Amaro e acido.
L’ingrediente più importante della cucina?
L'olio extravergine di oliva.
Il menù ideale per una serata romantica?
Senza dubbio a base di pesce.
Un piatto veloce per fare bella figura in una serata tra amici.
Spaghetti cacio e pepe, fatti a regola d’arte.
Se potessi aprire un ristorante in qualsiasi luogo del mondo, dove lo apriresti?
In una località in cui ritrovare la luce e il clima della mia città.
Per chi ti piacerebbe cucinare una cena speciale?
Cucinare per me è sempre un’occasione per emozionare i miei ospiti. Non ce n’è uno in particolare a cui riservare un trattamento speciale.
Ci suggerisci tre cose da fare nella tua città?
Roma offre mille opportunità. Non ho un suggerimento particolare se non quello di vivere questa splendida città a un ritmo meno forsennato e senza tanta aggressività.
Un sogno nel cassetto?
Dico con convinzione di sentirmi realizzato sul piano professionale e in famiglia. Ed è un vero privilegio alla mia età.