Ultimo appuntamento con Dress the Plate, l'idea con cui Fine Dining Lovers ha sfidato famosi chef di Milano come Matteo Baronetto e Matias Perdomo a creare nuovi piatti in occasione della Fashion Week. Oggi tocca ad Alessandro Negrini, Fabio Pisani e Mario Peqini, il team del ristorante due stelle Michelin Il Luogo di Aimo e Nadia, che si sono misurati con uno dei trend più forti dell'Autunno/Inverno ideando un gustoso dessert.
Oro, Tartan e Black & White sono le tendenze che il magazine ha proposto agli chef, Matteo Baronetto ha scelto di ispirarsi a un Black & White di Gianfranco Ferré e ha creato la Lasagna al Nero di Seppia, Matias Perdomo ha rappresentato un Tartan di Moschino con un sorprendente Tartan Sashimi che ha richiesto più di 36 ore di lavorazione, e la squadra di Aimo e Nadia ha voluto interpretare il tema dell'Oro ispirandosi a un abito firmato Antonio Marras. I tre hanno deciso di inventare un nuovo dessert, scelta perfetta per concludere il banchetto di Dress the Plate. Così è nata Dressing Gold, una meringa davvero speciale che potete provare a fare a casa seguendo questa ricetta.
Fine Dining Lovers ha incontrato gli chef per sapere come è andata questa sfida.
Come avete vissuto l'esperimento 'Dress the Plate'?
Siamo stati affascinati dalla purezza e dalla potenza di quest'abito dorato e abbiamo voluto creare qualcosa di altrettanto puro e forte. Un dessert ci è sembrato il modo migliore per avvicinarci all'eleganza di un look così splendente.
Qual è l'idea dietro a questo piatto?
Oro e giallo, perla e bianco, gusto e consistenza. Una sfida davvero intrigante. Le pieghe del vestito, e soprattutto la loro plasticità, ci hanno fatto pensare a una classica meringa italiana, con un sentore di limone nella mousse e la meringa profumata di cannella.
Come avviene di solito l'invenzione di un piatto nuovo?
Il punto di partenza sono sempre gli ingredienti, le peculiarità del loro sapore, della consistenza, la conoscenza dei metodi di produzione e la storia di ogni prodotto. A partire da questi elementi elaboriamo nuove idee che sappiano epsrimerne la complessità, e nello stesso tempo facciamo in modo che il nuovo piatto sia strettamente legato alla memoria gastronomica del nostro paese.
Qual è stata la parte più dura di questo compito?
Riuscire a rendere la bellezza del vestito.
E la più divertente?
Scegliere il titolo della ricetta: Dressing Gold.
Cosa vi piace del mondo della moda?
La creatività, il Made in Italy e il lavoro di squadra. Sono questi gli aspetti che, insieme, rendono la moda un mondo così interessante, in cui idee, prodotti ed energie possono svilupparsi con grandi risultati.
Che cos'hanno in comune moda e cibo?
Entrambi sono caratterizzati da stili precisi e riconoscibili, e anche la ricerca sulle materie prime accomuna i due mondi. In più, secondo noi, per avere uno sguardo d'insieme sulle tendenze del presente e del futuro bisogna conoscere il passato e questo vale sia per la moda che per il cibo.
Quali sono invece le differenze?
Il cibo è un'esperienza edonistica e personale. Mentre il consumo di un pasto è un evento di breve durata, il suo ricordo può essere molto persistente. Il cibo ha anche un legame più stretto con specifiche aree geografiche.
Se qualcuno vi chiedesse di disegnare un articolo di moda, quale capo di abbigliamento sarebbe e che aspetto avrebbe?
Un cappello. Prenderemmo la natura come fonte di ispirazione e creeremmo cappelli dalle forme simili a frutti e ortaggi.
Il cibo può essere arte?
È possibile, dipende dal modo in cui si pensa alla cucina. Forse la differenza tra nutrimento e arte culinaria è ben descritta da questa frase: "Gli operai usano le mani, gli artigiani usano mani e pensiero, e gli artisti usano mani, pensiero e cuore". Solo se usiamo tutto il nostro sapere, tutta l'esperienza, la cultura, le capacità e anche i nostri sentimenti, potremo creare qualcosa di unico e memorabile.