Durante i World’s 50 Best Restaurants 2018 di Bilbao, di cui potete seguire lo streaming su Fine Dining Lovers a partire dalle ore 20:45 del 19 giugno, i food lovers più curiosi e appassionati si sono dati appuntamento al Guggenheim Museum di Bilbao per una warm-up speciale a tema cibo e arte, promossa da S.Pellegrino.
‘Food Meets Art,’ ha visto sullo stesso palco due dei migliori chef del mondo, Alain Passard e Massimo Bottura, entrambi famosi per il loro amore per l'arte. I due chef, affiancati dall'artista portoghese Joana Vasconcelos e il designer/architetto Giulio Cappellini sono stati coinvolti in un'appassionante discussione moderata dalla curatrice Marta Arzak, parte anche lei di una dinastia gastronomica (il ristorante Arzak di San Sebastian).
Le personalità coinvolte hanno riflettuto sul sapore e se gli chef possono definirsi artisti - "Gli chef non sono artisti", ha sottolineato Bottura, forse in maniera controversa, lui che trae ispirazione dal lavoro di Ai Weiwei e Joseph Beuys, ma "artigiani ossessionati dalla qualità" ed è esattamente ciò che occorre al giorno d'oggi. "Per essere contemporanei bisogna sperimentare, sperimentare, sperimentare!" ha commentato Cappellini, che ha tracciato un parallelismo fondamentale tra tutti le attività creative e ha parlato di come dica sempre ai giovani studenti che incontra durante le visite alle università che "ci sono milioni di cose da fare e inventare", e mai mai pensare che tutto ciò che esiste di creativo sia già stato fatto.
Foto: Alain Passard e Josean Alija
Passard ha parlato anche del suo menu vegetariano che si sviluppa a partire dagli ingredienti coltivati da lui stesso e di come L'Arpège, ristorante tre stelle Michelin di Parigi, gli abbia "salvato la vita" riportandolo alla cucina autentica. Guardare, toccare e sentire - Passard ama ascoltare il suono delle cose per capire se siano pronte o meno - e insiste sul fatto che la natura quotidiana lo abbia ravvivato- "Penso che noi chef abbiamo il lavoro migliore del mondo", ha concluso lo chef francese.
E proprio quella passione è ciò che Bottura cerca di trasmettere in qualsiasi boccone e piatto della sua Osteria Francescana, dove lo chef osserva le tradizioni dell'Emilia-Romagna con occhio critico e riparte proprio da lì per delle creazioni sempre nuove. "Per garantire un futuro nuovo bisogna scardinare in continuazione", ha affermato Bottura. "Gli chef rendono visibile l'invisibile...c'è solo bisogno di un po' di poesia".
Vasconcelos è un'artista che trae ispirazione in cucina, infatti molti dei suoi lavori contemplano proprio degli utensili da cucina: "La cucina è la stanza più affascinante della casa", ha affermato l'artista, "perché contiene una miriade di oggetti che posso usare per la mia arte". Vasconcelos sta portando il rapporto cibo e arte a un altro livello con il suo ultimo progetto: una torta nunziale a grandezza naturale interamente in ceramica.
Con moltissime suggestioni su cui riflettere, l'assemblea è stata sciolta e si è diretta, post discussione, nell'atrio del museo per un'esperienza gastronomica unica: The Journey of Water by S.Pellegrino, un progetto curato da Cappellini, presentato a Milano durante la scorsa Design Week che ha coinvolto tre team di designer che hanno reinterpretato la famosa bottiglia di S.Pellegrino, punto di partenza e ispirazione per una serie di piatti e creazioni culinarie a opera dello chef Josean Alija del ristorante Nerua. Punto di partenza dei piatti gli ingredienti locali, tra cui sardine e pere e la famosa salsa pil pil.
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