Magri, attenti all'alimentazione, consumatori di verdure e amanti del biologico.
Sono questi gli italiani fotografati dal Rapporto Coop 2015, che ha analizzato ogni aspetto della vita nel nostro paese, dai consumi agli stili di vita, dalle credenze religiose ai dati sull'occupazione. E a venire studiate e quantificate sono state, ovviamente, anche le scelte e le abitudini alimentari degli italiani.
PIU' SANI (E PIU' BIO)
Prima di tutto, va detto che siamo un popolo più sano di quanto (probabilmente) pensiamo. Siamo i più magri di Europa, con una percentuale di obesi pari al 10%, davvero bassa considerando che vi sono paesi europei dove è obesa una persona su quattro: i benefici della dieta mediterranea, insomma, ci sono. Cattive notizie invece per i bambini, visto che uno su cinque è sovrappeso e uno su dieci è affetto da obesità.
Sempre dal Rapporto emerge un dato che non è certo una novità: sappiamo già che quello del biologico è un settore in crescita costante. In Italia registra un +20% all’anno, e il mercato del bio ha raggiunto i 2,5 miliardi di euro, che rappresentano il 2,5% dell’intero comparto alimentare. Ma l'attenzione verso un cibo più salutare si rivela anche in altre scelte: si vendono più soia e più prodotti senza glutine (con una crescita rispettivamente del 50 e del 62% nell'ultimo anno) ma anche più integratori dietetici. E l'86% dei consumatori è orientato nella scelta di un prodotto dalla dicitura "naturale".
ALCOLICI? NO GRAZIE
La tendenza salutistica si riverbera anche sugli alcolici: in 10 anni i consumatori abituali sono scesi del 10%, e la percentuale di astemi è del 42%, a fronte di una media europea del 24%. Le vendite di alcolici però crescono (coerentemente con un leggero aumento generalizzato dei consumi), a dimostrare che beviamo di meno ma meglio.
VEG È MEGLIO
Il Rapporto ha confermato anche un'altra tendenza, ovvero la crescita del numero di vegetariani e vegani: il 10% degli italiani è vegetariano e il 2% vegano. Un altro primato che possiamo vantare, visto che è la percentuale più alta in Europa. Anche se poi, andando a vedere la quantità di prodotti di origine animale che vengono consumati, vediamo che la loro incidenza è passata dal 24% degli anni Sessanta al 40% dei giorni nostri. Insomma, di carne ne mangiamo eccome.