Neoclassica: così Luigi Taglienti ama definire la sua cucina. In continua innovazione, che non ha paura di osare, ma che non può - e non vuole - prescindere dalla tradizione.
Classe 1979, lo chef di origine ligure ha iniziato la sua carriera all'Antica Osteria del Ponte con Ezio Santin. Dopo esperienze a Le Palme d'Or di Cannes e da Cracco, il suo mentore, conquista la sua prima stella Michelin alle Antiche Contrade di Cuneo. Nel 2012 arrive nelle cucine del Trussardi Alla Scala, lussuoso ristorante del gruppo Trussardi in centro a Milano.


Taglienti rivisita le ricette storiche francesi e italiane con tecniche d'avanguardia. Nascono così piatti come il Risotto alla milanese con lacrima di midollo alla brace o il Controfiletto di vitello impanato alla milanese con spinacio e semi di pomodoro.

Lo chef non ha paura di lambire il limite estremo della creatività: le sue radici rimangono lì, ben salde nel territorio, da cui non cessa di cercare gli ingredienti migliori e meno conosciuti. Ecco allora il Petto di piccione alla coque, okra, kakavia e frittura di calamari.


Tutte le creazioni di Taglienti sono caratterizzate da uno spiccato senso estetico e da una raffinata leggerezza. Impossibile non incantarsi davanti all'Ostrica con granita di rose o non ammirare la delicata eleganza dell'Orata, oro, ginger e zafferano.

E se volete cimentarvi con le ricette di Luigi, provate la sua Bianco e Nero di Seppia o la Pasta fresca all'italiana con ricotta di bufala.