Natascia Fenoglio è una food designer italiana a cui piace spingersi oltre i confini canonici di ogni materiale. Inventa e crea linguaggi nuovi, per costruire composizione per ambienti domestici, pubblici o temporanei (musei, mostre, istallazioni, celebrazioni), attingendo da vari tipi di tecniche, apprese in tutto il mondo.
Con questo modo di giocare con il cibo, Natascia crea mondi curiosi, interni, oggetti che stanno a metà fra arte e design, cambiando il funzionamento e l'essenza delle cose e ribaltando le situazioni. Dopo aver studiato Arte e Design, Natascia nel 2003 ha fondato il collettivo Ciboh. Dopo che nel 2010 il collettivo si è sciolto, ha iniziato a lavorare in proprio, cercando sempre di avvicinare il mondo delle istallazioni d'arte e le performance che riguardano il cibo. Non solo il suo lavoro è molto particolare, ma lo è anche il suo modo bizzarro in cui immagina e dice le cose.
Qual è il primo sapore che ricordi, e perché?
Pasta! Da piccola non mangiavo nulla se non pasta, senza nessun condimento. Con quella rimasta, creavo piccoli animali che vendevo ai clienti abituali del ristorante della mia famiglia di Torino.
Se fossi un piatto quale saresti?
L'insalata calda cucinata da mia nonna, con cavolo romano, fagioli di Conio (piccola cittadina della Liguria), patate bollite, cipolle rosse crude, origano di montagna, olio, aceto e sale, tutto servito tiepido. Mia nonna la chiamava "insalata mappa", anche se non sapeva bene perché, ma credo lo facesse perché il cavolo romano assomiglia a una mappa, una città o un panorama di montagna.
Un consiglio gustoso che daresti al tuo migliore amico?
Invito spesso le persone a cui tengo a mangiare sul mio letto, il luogo preferito nel quale mi piace consumare i pasti. È un posto in cui mi sento felice.
Anno 2050. Secondo te cosa troveremo sulla nostra tavola?
Il cibo nel 2050 sarà bi-dimensionale, io stessa sarò bidimensionale e sono sicura che potrò vestirmi perfettamente con un hamburger e sembrare perfetta.
