Ogni anno visitano oltre 2mila cantine e assaggiano qualcosa come 23mila vini: sono questi i numeri che stanno dietro a Slow Wine 2014, la guida dei vini edita da Slow Food e presentata oggi in anteprima alla 'Biennale del Gusto' di Venezia. Dati che, da soli, non dicono tutto: non parlano, per esempio, del 'buono-pulito-giusto' che sta alla base di tante scelte fatte per realizzare una bussola per orientarsi nella produzione vinicola italiana, che quest'anno torna ad essere la prima al mondo.
"In Italia siamo i più grandi produttori per quantità, ma non per valore, e questo è un punto da sottolineare", spiega il curatore della guida Giancarlo Gariglio. "I vini del nostro paese vanno benissimo, all'estero c'è un grande interesse e amore per il made in Italy, soprattutto nell'enogastronomia, ma servono passi in avanti per valorizzare ancora di più i nostri prodotti. Dev'essere il nostro impegno principale: raccontare all'estero e in Italia i punti di forza della nostra enologia. Un obiettivo facilitato dal fatto che chi fa il nostro lavoro conosce benissimo che la produzione viticola italiana è in luoghi paesaggisticamente bellissimi. Il produttore del vino ha un ruolo anche nella tutela del paesaggio dove vive".
Proprio questo 'sfondo ambientale' entra nei giudizi di quella che è una guida particolare, dove non conta solo quello che c'e' dentro il bicchiere, ma anche cosa c'è dietro. "L'idea - aggiunge il curatore - è di giudicare la qualità non solo da un punto di vista organolettico, ma col 'buono-pulito-giusto', attraverso anche la tutela del paesaggio, l'utilizzo di tecniche sostenibili, l'abbattimento dell'uso della chimica e un giusto rapporto qualità-prezzo. Il tempo del pensiero unico nel giudizio di un vino è finito: i vini buoni sono così tanti che il solo giudizio organolettico non basta, perché i consumatori cercano altri valori".
Proprio per rendere più identificabili queste caratteristiche diverse, a Slow Food hanno scelto di usare tre categorie: i 'grandi vini', 141, ovvero le eccellenze della produzione italiana, gli 'slow', 237, che rappresentano appieno la filosofia che sta dietro la guida, e i 'quotidiani', caratterizzati sempre da grandi quantità ma con un prezzo tassativamente sotto i 10 euro a bottiglia. E siccome il vino è da leggere e conoscere, ma soprattutto da gustare, la guida è stata presentata in anteprima a 'Gusto - Biennale dei sapori e dei territori': grazie alla collaborazione con 600 produttori, Slow Food ha organizzato un tour fra centinaia di etichette in degustazione, ovviamente guida alla mano.