"Con queste foto possiamo guardare da vicino un mondo invisibile. Quando si tratta dell'Amazzonia e dell'America Latina, si pensa a popoli esotici perché gli stereotipi sono davvero ancora tanto, troppo diffusi.
Oppure si pensa agli alberi, all'ossigeno e all'inquinamento, ma troppo spesso ci si dimentica di chi vive in quelle terre e che 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, si trova in prima linea per difendere territorio, cultura, tradizioni, ambiente."
Secondo Albarenga la questione della deforestazione vista da lontano ha tralasciato gli esseri umani, ponendo al centro solo natura e territorio, invece, ci ha detto: "Ci sono persone che stanno combattendo per le loro case e le loro terre sacre che in qualche modo stanno combattendo per tutti noi."
Lavorare accanto a queste persone, per Alberenga ha significato molto: "Non so dire quanto sto aiutando queste comunità grazie al mio lavoro, ma posso certamente quantificare quanto loro stanno aiutando me. Anche solo trascorrere del tempo in loro compagnia mi ha reso una persona migliore e ha cambiato il mio modo di vedere le cose e il mondo."
"Ciascuno di noi si relaziona al proprio territorio in modo diverso, ma in quasi tutto il mondo la "conquista della terra" è il gesto che decreta il successo personale o pubblico. Se compriamo una casa, acquistiamo un pezzo di terreno, se andiamo a vivere o a studiare in un altro Paese. Ma quando parliamo di popoli, di tribù, di tradizioni questa prospettiva cambia perché il successo sta in chi preserva la propria terra, la protegge e la conserva dagli altri."