Aggiungete poi la lattuga, mescolate e lasciate cuocere fino a che tutte verdure saranno ben cotte. Assaggiate e, se necessario, aggiungete un po’ di sale. Terminate la cottura e servite.
Consigli e varianti
Come molti piatti della tradizione regionale, non si sa molto sull’origine della vignarola. Il nome della ricetta farebbe pensare che sia stata inventata dai contadini che lavoravano nelle vigne, come ristoro dopo lunghe ore di lavoro in campagna. Secondo un’altra ipotesi, questo nome verrebbe dalla parola “vignaioli”, i venditori locali di frutta e verdura. Di sicuro, le origini di questo piatto sono contadine e ogni famiglia custodisce gelosamente la propria versione di questa ricetta popolare.
La vignarola mette insieme una serie di verdure e ortaggi primaverili, quindi può essere preparata solo nel breve periodo in cui questi ingredienti sono di stagione, tra aprile e maggio. La scelta di prodotti freschi di qualità è la regola numero uno per preparare una deliziosa vignarola.
Se le fave e i piselli devono essere usati freschissimi e sgranati al momento, per quanto riguarda la scelta dei carciofi, privilegiate le mammole. Anche detti carciofi romaneschi, si tratta di carciofi grandi e violacei, che si possono trovare durante la stagione primaverile.
In alcune zone del Lazio, questa ricetta è arricchita dagli asparagi, finocchietto selvatico, foglie di menta o salsiccia sbriciolata.
La ricetta della vignarola tradizionale viene insaporita con il guanciale, quindi non si tratta di un piatto vegetariano. Tuttavia, basta eliminare questo ingrediente per renderlo veggie e permettere anche ai vegetariani di mangarlo, anche se il gusto del piatto non sarà lo stesso.
Se desiderate usare la vignarola per condire la pasta, vi consigliamo di scegliere un formato corto, come i fusilli o le mezze maniche.
Conservazione
La vignarola può essere conservata per due o tre giorni in frigorifero, all’interno di un contenitore ermetico, in modo che non prenda altri odori.
Scoprite qui come preparare i carciofi alla romana.