Per preparare i brutti ma buoni cominciate tostando le nocciole pelate. Questo è un passaggio fondamentale per estrarre tutti gli oli essenziali dalla frutta secca ottenendo così il massimo sapore. Mettete quindi le nocciole su una teglia foderata con carta forno e tostatele a 180 °C per qualche minuto fino a quando non cominceranno ad imbrunire leggermente.
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Biscotti brutti ma buoni, la ricetta
Originari del Nord Italia, i brutti ma buoni sono dei biscotti a base di albume e nocciola perfetti per utilizzare albumi avanzati. Scopri la ricetta!
Tipo di Piatto
Cucina
Stile Alimentare
porzioni
Tempo Totale
ingredienti
Preparazione
I brutti ma buoni sono biscotti della tradizione piemontese che appartengono alla pasticceria secca. Facile comprendere il senso del loro nome, perché i brutti ma buoni non sono biscotti di bell’aspetto anche se il loro gusto è inconfondibile e irresistibile. Come tutti i biscotti del mondo, anche i brutti ma buoni hanno diverse ricette e varianti. Ecco la ricetta originale dei biscotti brutti ma buoni da provare.
Step 01
Step 02
A questo punto togliete dal forno le nocciole e tritatene due terzi in modo molto fine, fino ad ottenere una sorta di farina. La restante quantità tritatela al coltello molto grossolanamente.
Step 03
In una terrina, aiutandovi con le fruste elettriche, montate gli albumi a neve ferma incorporando poi lo zucchero poco alla volta.
Step 04
Unite le nocciole tritate finemente mescolando con una spatola compiendo movimenti lenti dal passo verso l’alto per non smontare il composto.
Step 05
Versate il composto in una pentola antiaderente e accendete il fuoco dolce mescolando costantemente fino a portare a bollore l’impasto.
Step 06
A questo punto spegnete il fuoco e aggiungete le nocciole tritate grossolanamente. Quando il composto è ancora caldo formate piccole palline e sistematele su una teglia coperta con carta forno.
Step 07
Ora infornate i biscotti brutti ma buoni a 150 °C per circa 30 minuti fino a quando non saranno fragranti e asciutti, poi lasciateli raffreddare bene e serviteli con il caffè o il tè.
Storia e origini
Alcune antiche fonti paventano l’idea che i brutti ma buoni non abbiano trovato i natali in Piemonte bensì nella provincia di Varese per cui un noto pasticcere locale ricevette un riconoscimento ufficiale dalle autorità competenti. L’unico dubbio legato alle origini dei brutti ma buoni resta comunque poiché nella ricetta più diffusa contengono le nocciole, prodotto di eccellenza tipico della regione Piemonte.
Varianti
Esistono numerose varianti dei brutti ma buoni, quella più conosciuta è sicuramente la versione con le mandorle. Vi basterà sostituire le nocciole con le mandorle. Potrete preparare anche la versione con le noci o con frutta secca mista. Per dare un tocco ancora più goloso a questi biscotti, aggiungete 50 g di cioccolato fondente grattugiato. I brutti ma buoni sono dolcetti senza glutine e senza lattosio quindi adatti proprio a tutti.
Conservazione
Conservate i biscotti brutti ma buoni in barattoli di vetro a chiusura ermetica, non dovranno assolutamente venire in contatto con umidità o fonti di calore. Così conservati, i brutti ma buoni, possono durare fino a una settimana.
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